Vorrei sentire i tuoi gemiti, i suoi, e godere e soffrire, desiderando di essere al suo posto.
Resterei lì in un angolino, accucciata sui talloni, le ginocchia tra le braccia, e invisibile resterei in silenzio a guardare.
A guardarti.
A scoprire il vostro mondo.
Scruterei la tua pelle diventare sempre più lucida, sempre più tesa, e sentirei il calore dei vostri corpi appannare i vetri della stanza.
Guarderei la sua bocca darti piacere, e la tua darne a lei, i tuoi occhi riversarsi all'indietro, i suoi socchiudersi nel tormento del piacere, e le tue mani insinuarsi tra le sue carni.
Ti guarderei poi mentre lei su di te, come un'amazzone impazzita, ti frusta dolcemente con la sua lunga chioma, lunga come una criniera corvina.
Ti osserverei mentre con le mani le detti il ritmo, artigliandole i fianchi perfetti e guidandola su e giù con forza a diventare tutt'uno con te.
Ti desidererei mentre poi la copri col tuo corpo e, ad ogni colpo di reni che le dai, perderei il fiato.
Respirerei con i vostri respiri affannati, in una sincronia di dolore e piacere, di odori e sapori mischiati nell'aria di quella stanza in penombra.
Resterei lì a mimare i vostri movimenti, piano, senza farmi vedere, godendo del vostro piacere, soffrendo del vostro piacere, in un infinito attimo di masochismo. In un infinito attimo di amore.
Lascerei che solo un mio respiro ti accarezzi la schiena, senza far rumore. Unica traccia della mia presenza.
So che tu lo sentiresti.
Sono sempre con te, anche quando non ci sono.