domenica 16 marzo 2014

Chiudo gli occhi


Chiudo sempre gli occhi per potermi lasciare andare.
Se lo guardo non resisto, la sua vista mi confonde, e invece di pensare a me inizio a pensare a quanto mi piacciano i suoi occhi dolci e duri contemporaneamente, la sua bocca che dal sorriso passa a diventare una ferita sul viso e poi di nuovo sorriso, la sua pelle che profuma di maschio, di sesso e di me, il suo petto forte sul quale poggiare il viso...
Guardo il suo cazzo che svetta verso la mia bocca, invitante, proteso a chiedere attenzioni, e non riesco a far altro che ingoiarlo fino in fondo alla gola, fino in fondo al cuore.
Quando è dentro di me, mi perdo nella vista della sua bocca affamata della mia pelle e nelle sensazioni che mi provocano i suoi baci, il suo ritmo lento e poi violento, le sue braccia a cingermi mentre mi parla con voce roca.
Penso a cosa poter fare per dargli ancora più piacere, per provocare quei mugolii che vengono dal profondo, incontrollabili, quelle smorfie che gli contraggono il volto.
Penso... e così mi distraggo e non riesco a lasciarmi andare al MIO piacere.
Io non so venire ad occhi aperti.

sabato 25 gennaio 2014

Immobile



Immobile al tuo cospetto. Occhi negli occhi. Così voglio restare.
Immobile e totalmente vestita, ma con un'aria di sfida negli occhi.

La sfida è riuscire a resistere alla tentazione di toccarci, di prenderci e sbatterci su un letto, o un divano, o per terra come animali in preda agli istinti...
Perché questo siamo quando siamo vicini: animali in preda all'istinto.

Voglio riuscire a restare ferma e immobile al tuo cospetto, in piedi di fronte a te, mentre ti racconto tutto quello che vorrei fare ma che non farò, mentre l'odore della tua pelle mi inebria, mi stordisce, mi confonde.
Ti racconterò della mia bocca che lascerei scivolare sul tuo petto forte e maschio, disegnando percorsi lucidi di saliva sulla tua pelle tesa, mordendo piano i tuoi capezzoli intirizziti.
Le mani, legate da invisibili corde chiamate volontà, desidereranno accarezzarti e giungere alla tua virilità, ma resteranno immobili a disegnare il racconto di labbra e occhi che lavorano all'unisono per il tuo piacere.
In ginocchio ai tuoi piedi.
I capezzoli, erti per l'eccitazione, ti sfideranno a non toccarli, puntuti e dispettosi sotto la stoffa lieve della camicia, mentre il respiro, sempre più affannoso per il desiderio represso, li farà muovere su e giù in una sensuale danza per te. Solo per te.

Voglio restare immobile al tuo cospetto e sfidarti a non toccarmi.
Chi vincerà la sfida?

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