domenica 25 marzo 2012

Lasciami almeno il profumo...

Queste parole sono state scritte da una persona speciale che me ne ha fatto dono.
La ringrazio di avermi regalato un suo sogno. 



In questa timida notte di primavera ti sono venuto a trovare.
Mi sono arrampicato fino su un cima, come piace a me, là dove la terra si incontra con il cielo,
Là dove di solito c'è l'aspra roccia o la gelida neve,
ho trovato un immenso prato verde, come di velluto, baciato dalla luce di una splendida luna piena.
Lì ti ho trovato, distesa sull'erba, coperta da una splendida veste di seta, con le tue magnifiche labbra rosse.
Eri dolcemente assopita nei tuoi sogni. Non ti sei accorta che ero li accanto a te.

Era la prima volta che ti vedevo ma era come se non ci fossimo mai staccati prima,
come se già ti amassi da sempre, io in te e te in me.
Ho posato piano il mio zaino, le corde e i moschettoni. Ho asciugato il sudore dalla fronte.
Ho tolto la maglietta zuppa di fatica e gli scarponi e mi sono seduto ai tuoi piedi,
per ammirarti, incredulo di averti trovato dove di solito sono in compagnia solo delle stelle e delle nuvole.

Ho posato le mie labbra sui tuoi piedi e li ho accarezzati,
cercando di capire come fosse possibile che già conoscessi il profumo della tua pelle.
Ho sfiorato con le mie labbra le caviglie e su per le tue gambe,
spostando la tua veste con il naso, mentre salivo.
Come in un dolce risveglio hai aperto i tuoi splendidi occhi
e in quell'istante si sono tuffati nei miei, e subito ti sei sentita al sicuro.
Ti ho stretto tra le mie forti braccia, e hai posato il tuo viso sul mio petto.
Sentivi battere il mio cuore, veloce, impazzito dal quel brivido per averti raggiunto.
Ho aperto la tua veste, lasciandola sotto i nostri corpi.
Hai aperto la mia imbragatura, già percependo l'eccitazione che saliva in me e hai sfilato i miei pantaloncini.
Ora potevamo veramente sentirci, pelle contro pelle, respirare il calore, la passione.
Mi sono messo a cavalcioni sopra di te, appoggiato sulle ginocchia,

con le braccia che sostenevano il peso delle mie spalle e della testa.

Ti ho baciato, godendo della carne delle tue labbra, assaporandole tutte.
Volevo sentire ogni sapore più nascosto del tuo labbro superiore, e poi di quello inferiore.
Dalle labbra scivolavo verso il collo, sotto le orecchie, i lobi.
Caldi brividi ti salivano lungo la schiena.
Giocavo con la lingua e le labbra intorno ai capezzoli, già duri e colmi di passione
mentre con le mani cercavo di racchiudere dolcemente il tuo fantastico seno.
La lingua e le labbra sfioravo la tua pelle, e tu già inarcavi la tua schiena, impaziente di avere di più.
La mia bocca scivolava sempre più giù, attratta dalla profondità di quel mare che mi aspettava.
Eccola, la porta di Giada, con le sue dolci e magnifiche labbra, già umide del piacere che la attendeva.
Con la lingua le ho accarezzate, prima una e poi l'altra, partendo dal basso e arrivando fino in cima,
dove la tua perla preziosa già si ergeva rossa e gonfia dall'eccitazione.
Con le mie dita tenevo leggermente aperta la porta di Giada
e con la mia lingua, ora più rigida, sbattevo e accarezzavo lentamente le dolci labbra
per poi succhiare delicatamente il tuo clitoride, la tua perla preziosa.
Dolci gocce di nettare vitale scorrevano giù, tra le cosce e le natiche, fino a posarsi sulla tua veste, ora zuppa della tua linfa.
Mi imprecavi di non smettere mai e allo stesso tempo di fermare questa magnifica tortura,
desideravi sentirti piena di me, fino in fondo, ma io avevo deciso che la mia bocca non ti avrebbe dato tregua fino ai tuoi spasmi.
Ansimavi, le tue gambe tremavano, il cuore era impazzito. Gli occhi leggermente chiusi, le pupille rivoltate all'indietro,
le guance completamente rosse, la schiena a formare archi perfetti....
Urla di piacere, un torrente in piena.
Ecco, nel tuo orgasmo infinito, ho deciso di riempire quel vuoto che ti attanagliava.

Il mio stelo di Giada era duro come il marmo e prossimo ad esplodere di passione.
La sommità era gonfia e lucida, pronta a solleticare ogni centimetro della Valle profonda.
Lo ho posato dolce sulla porta di Giada, già aperta e fradicia di umori.
Eri distesa, con le ginocchia piegate e le gambe aperte
Io, appoggiato sulle mie ginocchia, ti stavo di fronte.
Lentamente ho spinto il mio stelo di Giada per qualche centimetro, per farti provare
quanto riempisse la tua splendida porta dell'Amore.
Muovevo il mio bacino, accarezzando la Valle profonda a destra e sinistra, la parte superiore e quella inferiore.
Con spinte poco profonde ti facevo impazzire di piacere, accarezzandoti dietro la Perla preziosa.
Poi affondavo lo stelo di Giada fino in profondità, nel Palazzo celeste, riempendoti il vuoto che si era creato con le spinte poco profonde.
Entravo piano e mi ritraevo veloce, carezze della porta di Giada si alternavano a spinte nel Palazzo Celeste.
Il profumo del tuo sesso, dei tuoi umori, della tua pelle mi eccitavano da morire, ma avevo deciso che ti avrei fatto impazzire per ore, senza mai smettere un secondo, perdendo il conto di quante volte hai imprecato di smettere e di andare avanti.

Eri mia, ti avevo stregato, non avevi più forza per resistermi, non avevi più voce per urlare, avevi perso la ragione.
Ti ho amato tutta la notte, fino a quando la luce delle stelle diventava sempre più fioca.
Solo allora ho deciso di regalarti la mia essenza, di riempirti di me, della mia energia. Io assorbivo il tuo nettare e tu la mia essenza, in uno scambio di vita senza fine.
Poi, all'improvviso, un raggio di sole spazzava via lentamente l'ombra della notte; le stelle si spegnevano;
il prato verde era diventato roccia dura e tu non c'eri più.
Ho sentito freddo.
Ero nudo e solo.
Mi sono addormentato, rannicchiato come un bambino indifeso.



Ho sognato di svegliarmi e di trovarti accanto a me, Amore.


Oh Dio, la prossima notte, lasciami almeno addosso il profumo della sua pelle.

Mat

5 commenti:

  1. Clap clap , applausi e complimenti , davvero bello e coinvolgente :)

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    Risposte
    1. Sono sicura che leggerà e apprezzerà in silenzio il tuo applauso...
      Ciao Mat.

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  2. Mat, rileggo le tue parole e mi emoziono come una bambina.
    I brividi mi percorrono la schiena come se mi stessi amando qui, ora e ancora...

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  3. Infatti sono qui, ora e ancora! :)
    Mat

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    Risposte
    1. e anche io ci sarò sempre per te! Ciao, semplicemente ciao... :)

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