lunedì 21 maggio 2012

Adoro le sfide

Adoro le sfide. Mi consentono di mettermi alla prova, di superare i miei limiti.
Mi insegnano anche a saper perdere, oltre che a dimostrarmi di potercela fare.
In fondo non conta vincere, conta innanzitutto provarci.
Lui qualche giorno fa mi ha sfidata apertamente, in modo giocoso e sensuale, e io ho deciso di accettare la sfida, voglio farlo divertire.
Così stamattina mi sono preparata di tutto punto, ho scelto attentamente l'abbigliamento, soprattutto l'intimo.... L'ho scelto rosso come me, rosso come il colore della passione che non muore mai, rosso come il mantello di un torero da sventolare davanti agli occhi di chi ha aspettato a lungo un'occasione mai giunta.
Oddio...fa un pò Natale ma, anche se siamo a maggio, non mi dispiace fargli un regalo inaspettato fuori stagione.
Già la sola vestizione mi provoca un certo grado di eccitazione pensando alla sorpresa e all'emozione che gli regalerò. Mentre sistemo le calze autoreggenti, la mia mano accarezza piano la caviglia, il retro del ginocchio, l'interno coscia, salendo lungo un percorso sensoriale che mi dà i brividi già al solo immaginare che quella carezza sia la sua.
Abbottono piano i bottoncini della camicetta di seta e, nel mentre, mi osservo allo specchio in cerca di qualche imperfezione. Quante ce ne sono...troppe!
Se volessi essere implacabile con me stessa dovrei guardare anche quelle rughe proprio lì, agli angoli della bocca...ma poi mi dico che sono le rughe più belle che ho: mi si accentuano quando sorrido, e preferisco un milione di volte avere la ruga del sorriso che quella del pensatore sempre accigliato. Gli occhi, truccati in modo semplice ma accurato, mi donano quello che voglio, quella luce che brilla inequivocabile nello sguardo di una donna sicura e innamorata, mettendo in ombra ogni altro difetto.
Si, noi donne spesso ci soffermiamo sui dettagli stupidi, i capelli, le unghie, i vestiti, la cellulite, i chili di troppo, dimenticando che ciò che colpisce veramente di una donna non è ciò che che è fuori, ma ciò che da dentro risuona forte all'esterno come un'eco di piacere.
Ecco, sono pronta...un ultimo tocco immancabile, il mio profumo che a lui piace tanto, e via verso la mia giornata perfetta.

Durante il viaggio non breve verso il suo ufficio gli occhi guardano la strada ma immaginano, come fotogrammi che lampeggiano nella mente, scene di straordinaria passione. Mani che si intrecciano, dita tra i capelli, labbra che si bevono, corpi che si cercano affannosi in uno scambio umido di gemiti.
Tutto ciò che sto solo immaginando, tra qualche ora, forse, sarà realtà.
Chissà, mi chiedo, se sarà come l'ho immaginato, chissà se io sarò come lui mi ha immaginata nell'intimità. Chissà se il desiderio di averci compenserà il fatto di non conoscerci bene realmente.
Intanto le immagini che scorrono davanti ai miei occhi aperti su un sogno erotico, mi provocano un'eccitazione così intensa da macchiare di un bianco e profumato nettare il mio slip brasiliano rosso scelto apposta per lui. Perfetto...sarà ancora più eccitante fare ciò che ho in mente.

Giunta quasi a destinazione, lo chiamo al cellulare sapendo che dopo un'ora circa avrà la pausa pranzo.
- amore, ciao sono io. Che fai di bello?
- niente di particolare...stavo ultimando una relazione di lavoro. E tu che fai? Dove sei?
- ecco...chiamami pazza... ma io sto venendo da te. Che ne dici, ti va di pranzare insieme? Ho prenotato un tavolo in un ristorantino poco distante dal tuo ufficio per le 13.
Posso andarci da sola...o posso passare a prenderti. Scegli tu.-
- ma tu.... tu non sei pazza, sei la donna più meravigliosamente pazza che abbia mai conosciuto! Non avrei mai immaginato che mi facessi una sorpresa del genere! Amore, e me lo chiedi? Non vedo l'ora di rivederti. Mi organizzo un attimo qui in ufficio e tra mezzora al massimo sono pronto. Ti aspetto.-

Ho il cuore che mi batte a mille, le guance arrossate e sono tutta accaldata, ma il mio sorriso dopo aver sentito la sua voce è incontenibile. Il piede sull'acceleratore diventa più pesante, anche la mia guida è impaziente come me.
Infatti dopo circa 20 minuti sono già da lui.
Da lontano lo vedo camminare con quel suo fare sicuro e quasi spavaldo che contrasta col suo saper essere estremamente dolce, gli immancabili occhiali da sole a celare i suoi occhi scuri indagatori che tanto amo, e quel filo di barba appena un pò lunga che mille volte ho immaginato solleticarmi la pelle delicata delle cosce, e già il rumore del mio cuore si confonde con quello del motore.
Quando entra in macchina ha anche lui il sorriso da bambino che ha appena ricevuto in dono un giocattolo desiderato a lungo che ha voglia di scartare subito, senza aspettare la mezzanotte di Natale, e così mentre guido mi si allunga sul collo per baciarmi mentre una mano biricchina trova subito spazio sotto l'orlo della gonna. Ma non è ancora il momento. Lo fermo, con suo disappunto, con la scusa che al semaforo qualcuno potrebbe vedere cosa sta facendo, e lui lo sa che mi vergogno da morire in pubblico, e poi sono una donna pudica... (si, lo sono)
Ma per fortuna il ristorante è a pochi passi da noi, così parcheggio ed entriamo.
Lui non immagina neanche lontanamente quali siano le mie intenzioni...


Dopo aver preso posto ad un tavolino più defilato, in un angolo abbastanza appartato, e dopo aver ordinato senza neanche troppa attenzione, mi allontano un attimo per lavarmi le mani ma, una volta in bagno, mi sfilo lo slip impregnato dei miei succhi profumati e, ritornata al tavolo, mi avvicino a lui, lo bacio senza pudore cercando la sua lingua con la mia, e ancora lì in piedi davanti a lui, gli infilo il mio regalo nel taschino della giacca, non prima di avergli fatto capire inequivocabilmente di cosa si trattasse avvicinandoglielo alla bocca e al naso. Quasi sventolandolo come il mantello di un torero.
Leggere la sorpresa compiaciuta sul suo volto è stata la mia vittoria, e poco importa se il solitario uomo, seduto al tavolo poco distante dal nostro, ha visto tutto e ha cercato di dissimulare dietro gli occhiali da vista e dietro il menu il suo interesse per quanto stesse accadendo.
Mi siedo al tavolo e lo osservo, muta intesa brilla tra di noi mentre prende lo slip dal taschino e lo annusa con gli occhi socchiusi ormai traboccanti di voglia, mentre il mio piede esce silenzioso dalla scarpa per cercare, e se possibile aumentare, sotto la tovaglia la sua ormai evidente eccitazione. 
Ma non contenta, sempre con sguardo di sfida, lascio scendere una mano tra le mie cosce, dove ormai non ci sono veli a coprire la mia intimità, per raccogliere parte del mio sapore con le dita che poi succhio avidamente, occhi negli occhi, e ancora umide di me e della mia saliva, gliele strofino sulle labbra come per pulirlo di un residuo di un pasto mai consumato.


Si, sono arrossita, e per di più sono tutta sudata come se avessi fatto l'amore con lui davanti all'ignaro spettatore dalla fronte imperlata, ma gli ho dimostrato che può chiedermi qualunque cosa, anche ciò che normalmente potrebbe risultare imbarazzante per me, perché per lui sono capace di superare il mio pudore.
Perché voglio essere la sua complice, oltre che la sua amante.


Ah, naturalmente non abbiamo più pranzato, siamo scappati dal ristorante in preda a ben altri appetiti....

15 commenti:

  1. Oh my goooooood !!!! Inutile che te lo scriva ma...
    idem con patateeeeeee
    sottoscrivo con piacere
    condivido
    insomma lo sai ^_^'

    Bacio stelassa !!!

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    1. kalimera bella, io e te siamo spesso sulla stessa lunghezza d'onda... ;-) Grazie!

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  2. E' proprio un bel racconto! Ma queste cose nella realtà succedono??

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    1. Sarò cauta ed esagerata anche io...
      credo che succeda anche di peggio nella realtà...ma non ne sono proprio sicura sicura :)
      Grazie

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  3. sai che vengo rapito dai tuoi racconti..

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  4. si ma adesso vado ad esplorare l'altra...parte della mela...cosi sei come il simbolo di una nota casa...incompleta...
    faccio un po il bruco..mi insinuo..

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    1. la stessa casa che io non apprezzo più di tanto. Prego, insinuati pure....bruca pure nella polpa della mia mela... :-)

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    2. sai che non ho nulla di loro..troppo impegnativa come programmi..ma come grafica ecc nulla da eccepire..

      ehm ehm..bell'invito...ma sono un timido, così al primo appuntamento...arrossisco...ahahahah

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    3. Io ho un solo loro prodotto, ma se non me l'avessero regalato non l'avrei mai comprato.
      Dunque dunque....questo sarebbe un primo appuntamento?
      Non me ne ero accorta, nemmeno dal tuo rossore...che si confonde con tutto il rosso del mio blog :-)

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    4. beh è la prima volta che entro in te..per cui si consideriamolo il primo..
      per fortuna...in ogni caso ho la frutta, il vino....

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    5. Fa uno strano effetto sapere che sei entrato in me senza che me ne accorgessi! :-D
      Sei simpatico Sergrillo, bevi vino e mangia frutta alla mia salute.
      (anche l'uva....questo è il periodo giusto per scambiarsi chicchi succosi)

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  5. cancella il commento ;-))..non ci faccio una bella figura..le mie 320 ammiratrici cosa penseranno?? mi chiameranno mignolino...
    dai

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    1. oppure bruchino :-)
      Non ci penso proprio a cancellare il commento! E poi ora sei nella mela, le altre dovranno mettersi in fila...

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    2. (dove c'è una mela c'è una fila...non fa una grinza!)

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